
venerdì 20 novembre 2009
Preti gay: un sito smaschera l'omosessualità sotto la tonaca
'Il silenzio è peccato': così recita l'homepage del sito per smascherare l'ipocrisia della Chiesa: segnalando i sacerdoti gay che nascondono la propria omosessualità sotto l'omertà della tonaca.
Dire basta all'ipocrisia della Chiesa, che condanna le unioni gay; basta con il silenzio omertoso dei sacerdoti che nascondono la propria omosessualità e si scagliano dal pulpito contro la comunità lgbt. In risposta al ricatto dell'Arcidiocesi Cattolica Statunitense, che minacciava di sospendere le proprie attività sociali se lo Stato avesse riconosciuto le unioni gay, è stato creato il sito Churchoutung.org, per spingere coloro che sono a conoscenza dell'omosessualità nascosta di un prete a farsi avanti e condividere la propria storia. "Questo sito è nato per dare a voi la possibilità di salvare la gioventù lgbt dall'ipocrisia di quei preti dell'Arcidiocesi di Washington che sono socialmente, romanticamente o sessualmente omosessuali attivi, ma che tacciono nel momento in cui l'Arcivescovo Wueri e la Conferenza Vescovi Cattolici fomentano la propria guerra ideologica contro la famiglia omosessuale", recita l'homage del sito web, che vuole "porre fine a una Chiesa Cattolica che per generazioni ha detto alla gioventù lgbt di vergognarsi di chi siamo, di condurre vite senza amore e di abominio, e porre fine all'abuso emotivo, psicologico e spirituale perpetrato dai preti cattolici e dalla gerarchia ecclesiastica".
La vera vergogna è il silenzio.
Chiesa: i gay ci manderanno all'Inferno
Povertà? Bambini soldato? Fame nel mondo? Pensate che siano questi i peccati della nostra società? Sbagliato. Secondo la Chiesa l'omosessualità e le unione gay ci porteranno all'Inferno.
Una lettera della Conferenza dei vescovi cattolici Usa ha finalmente fatto luce sui veri rischi dell'umanità. Povertà? capitalismo sfrenato? Inquinamento? Droghe? Mancanza di istruzione? Niente di tutto questo. Il nostro tessuto sociale è minacciato dai gay e dalle loro relazioni affettive che, assieme a coabitazione e divorzio, alterano in vari modi la struttura sociale. Tali relazioni minacciano ogni persona, non solo nei livelli fondamentali del bene degli sposi e dei figli, ma sono
una minaccia per la dignità di ogni persona e per il bene comune, compresi i livelli di educazione, di avanzamento culturale e di libertà religiosa. Riconoscere le unioni gay significa togliere giusitizia alle coppie sposate e ai loro figli e al cammino che guida loro verso la maturità sessuale. Non c'è che dire. Se fosse stata scritta da un comune cittadino, si sarebbero allertati i servizi di salute psichiatrica. Ma il fatto che venga dalla conferenza episcopale fa capire due cose. Una è il livello di odio omofobico di cui sono impregnati gli uomini della chiesa cattolica (e questo si riconosce dai toni usati in una lettera rivolta a tutti).
Secondo è la capacità di fare del male a una minoranza del paese. Non serve ricordare il paragone degli ebrei nel nazismo, ma questa incitazione all'odio produrrà e giustificherà solo violenza verso gay e lesbiche che, fino a prova contraria, sono cittadini di serie A come gli altri. L'unico pericolo che i gay pongono alla società è proprio verso gli immotivati privilegi economici e superstizioni ideologiche di cui la chiesa cattolica è immeritata destinataria. Con l'unica differenza che il movimento glbt usa la razionalità e la legge per parlare alla gente, mentre la chiesa cattolica usa ormai l'odio e la paura su basi religiose per mantenere i propri privilegi storici.
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