lunedì 17 agosto 2009

Gay e lesbiche maggiori fruitori di psicoterapeuti

Uno studio californiano ha dimostrato come la minoranza omosessuale, sia maschile che femminile, sia più incline all’abuso di farmaci e a partecipare a sedute psicoterapeutiche.

Uno studio dell’Università della California ha rivelato che le minoranze, soprattutto quella omosessuale, sono più portate a fare abuso di farmaci e a rivolgersi a specialisti psicoterapeuti. Il motivo è che probabilmente, causa continue violenze psicologiche e fisiche, oltre che alle discriminazioni di ogni genere, la comunità omosessuale non vede alternativa nel migliorare la percezione della propria vita se non nel rivolgersi a degli specialisti.
Susan Cochran
, a capo della ricerca effettuata a Los Angeles, ha rivelato che il 48,5% di gay e lesbiche ha ricevuto trattamenti psichiatrici nell’ultimo anno. Percentuale molto elevata, se considerato il fatto che tra gli eterosessuali, solamente il 22,5% ha necessitato di psicofarmaci e sedute psicoanalitiche.
Per Cochran l’obiettivo della psicoterapia moderna è quello di studiare ad hoc dei metodi di approccio terapeutici appositamente per gay e lesbiche, ovviamente diversificati anche per sesso. Le donne lesbiche sono infatti più inclini ad avvalersi di sedute specialistiche, rispetto agli omosessuali maschi.
La conclusione di Cochran in merito al dato emerso è chiara: “La demonizzazione che l’omosessualità ha subito nel corso della storia potrebbe essere una probabile causa di questa propensione al trattamento psichiatrico”.

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